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Servizi per i Condomini

Per far funzionare gli impianti di riscaldamento e raffrescamento e per produrre acqua calda sanitaria usiamo oltre 1’80% dell’energia che consumiamo ogni anno nelle nostre case.

Una percentuale che può aumentare o diminuire di molto in funzione della zona climatica di appartenenza e di scelte personali come le ore di accensione, la temperatura che si mantiene nei locali e la tipologia di impianto che abbiamo installato.

Ma una cosa è certa: una precisa regolazione e una corretta manutenzione consentono di ridurre sensibilmente i consumi di questi impianti e con essi anche la spesa che sosteniamo per farli funzionare. E non solo…

Un impianto ben tenuto è più sicuro e inquina di meno, perché emette nell’atmosfera una minore quantità di gas che hanno effetti negativi sull’ambiente e sulla nostra salute.

Per far sì che vi sia l’impegno di tutti, esiste da anni nel nostro Paese una normativa – in continua evoluzione per adeguarsi alle direttive dell’Unione Europea e alla disponibilità di tecnologie sempre più efficienti – che regola l’esercizio, il controllo e la manutenzione degli impianti termici.

L’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione dell’impianto termico e il rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica sono affidati al responsabile dell’impianto termico. ln generale il responsabile dell’impianto termico è il proprietario dell’impianto.

Vi sono però le seguenti situazioni particolari:

  • Nel caso di edifici dati in locazione, il responsabile è l’inquilino
  • Nel caso di impianti centralizzati, il responsabile è l’amministratore di condominio
  • Nel caso di edifici di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche, il responsabile è Il proprietario o l’amministratore delegato

Queste figure possono, a loro volta, delegare la responsabilità ad un “terzo responsabile” che deve possedere i requisiti previsti dal Decreto del Ministro per lo Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n. 37.

Generalmente si tratta di un tecnico di una impresa specializzata nell’installazione e manutenzione degli impianti termici.

Il terzo responsabile:

  • Riceve l’incarico dal proprietario dell’impianto
  • Diventa i/ responsabile dell’esercizio, della manutenzione ordinaria straordinaria e delle verifiche di efficienza energetica
  • Ha gli stessi compiti del responsabile d’impianto
  • Risponde davanti alla legge per ogni eventuale inadempienza

 

RIQUALIFICAZIONE CENTRALE TERMICA

I patrimonio edilizio esistente in Italia è per lo più datato e questo si riflette inevitabilmente su una scadente qualità dell’abitare: gli edifici non adeguatamente coibentati e dotati di impianti vetusti ed energivori consumano più del dovuto, non rispondono alle più recenti normative in materia di efficienza energetica, generano costi e producono un surplus di emissioni di C02.

Riqualificare un edificio partendo dalla sostituzione della centrale termica è una soluzione concreta e funzionale al fine di ottenere numerosi vantaggi tangibili

IMPIANTO Dl SOVRAPPRESIONE IDRICA

L’acqua potabile viene consegnata all’utente ad una pressione variabile dipendente dal punto di consegna e dal periodo della giornata in base all’andamento del consumo, che produce perdite di carico nelle tubazioni.

Solitamente la pressione è nell’ordine di alcuni bar, e poiché un bar, ovvero 1 kg/cm2 equivale alla pressione esercitata da una colonna d’acqua alta poco più di 10 m, la sola pressione di rete consente all’acqua di raggiungere un’altezza di alcune decine di metri. Anche in un palazzo di altezza minore, però, gli ultimi piani potrebbero ricevere una pressione insufficiente per il corretto funzionamento di alcuni apparecchi ed un flusso d’acqua limitato e instabile.

Per ovviare a questi inconvenienti si utilizzano impianti in grado di incrementare la pressione dell’acqua. Questi impianti sono comunemente definiti autoclave, poiché i serbatoi di accumulo possono avere un portello di ispezione e pulizia di tipo a tenuta autoclave.

IMPIANTO IDRICO-SANITARIO

L’impianto idraulico, o impianto idrico, è un impianto, costituito da tubi e macchinari, in grado di trasportare acqua da un punto a un altro. L’etimologia della parola dal greco antico üòop – ()ôuŒoç che significa appunto acqua.

I materiali più usati per realizzare queste tubature sono:

  • acciaio zincato (saldabile e filettabile)
  • acciaio nero (saldabile e filettabile, necessita di verniciatura o catramatura esterna per la protezione contro la corrosione; impiegato quasi esclusivamente per condotte di grosso diametro con giunzioni flangiate)
  • acciaio inox (presente sul mercato in varie tipologie: tubi leggeri saldabili, tubi serie media o pesante saldabili e filettabili, tubi a parete sottile per sistemi a pressare)
  • rame (in rotoli o verghe a seconda del diametro, utilizzabile con raccordi a saldare, a pressare o a stringere)
  •  polipropilene (solo termosaldabile)
  • multistrato, composto da un tubo in plastica alimentare ricoperto da uno strato di alluminio ed un altro in plastica (quest’ultimo può essere piegato a mano e/o con l’uso di molle per evitare lo schiacciamento ed eventuale riduzione di portata; può essere pressabile o a stringere).

Le tubature vengono poi rivestite con materiali isolanti di spessore tra i 5/12 mm (ad esempio il neoprene), portando diversi vantaggi:

  • l’isolamento protegge le tubature dalla corrosione
  • evita la condensazione esterna per le condutture di acqua fredda o la dissipazione del calore per quelle di acqua calda
  • attutisce rumori e vibrazioni causati dal passaggio dell’acqua a pressioni elevate

IMPIANTO ANTICENDIO

Rete Idranti

La rete idrante è un sistema di tubazioni fisse per l’alimentazione idrica sulle quali sono derivati uno o più idranti antincendio, complessi idranti, naspi, attacchi motopompa, idranti soprassuolo e sottosuolo, etc. La rete è collegata ad una o più alimentazioni idriche mediante un collettore; alla rete stessa possono essere connessi idranti antincendio costituiti da un attacco unificato, dotato di una valvola d’intercettazione ad apertura manuale.

La rete idranti deve essere corredata di uno o più attacchi di mandata per le autopompe dei Vigili del Fuoco , costituiti da una valvola di intercettazione ed una di non ritorno e provvisti altresì di attacchi unificati per tubazioni flessibili antincendi. Tali attacchi hanno una funzione di alimentazione idrica sussidiaria e devono comprendere: uno o più bocche di immissione UNI 70 a girello con filtro, per evitare l’entrata nella rete di corpi estranei, una valvola di intercettazione che consenta l’intervento sui componenti senza svuotare l’impianto, una valvola di non ritorno o altro dispositivo atta ad evitare la fuoriuscita dell’acqua all’impianto in pressione.

Le alimentazioni idriche devono essere realizzate in maniera tale da mantenere sempre efficiente e funzionante l’impianto, pertanto devono assicurargli la portata e la pressione richiesta.

La norma UNI 10779 stabilisce i requisiti minimi che la rete idranti deve possedere sia dal punto di vista della progettazione sia della installazione e dell’esercizio, introducendo il criterio della distinzione fra protezione interna ed esterna, considerando la rete idranti come un vero e proprio sistema fisso di protezione contro l’incendio, avente una sua organica costituzione.